Prove nazionali ibridi di mais: urgono finanziamenti

La Sperimentazione nazionale sugli ibridi di mais realizzata da diversi anni dal Crea – Unità per la Maicoltura di Bergamo è in seria difficoltà e Assomais ha redatto assieme ad alcuni dei più stretti sostenitori una lettera indirizzata all’attenzione degli assessori all’agricoltura delle principali Regioni maidicole e al Ministro per le politiche agricole Maurizio Martina.
Da diversi anni il Crea – Unità di Ricerca per la Maiscoltura di Bergamo si occupa della sperimentazione agronomico-varietale nazionale sugli ibridi di mais da granella e da trinciato integrale, i cui risultati sono divulgati direttamente dal Crea stesso e per il tramite di Riviste Specializzate.

La sperimentazione agronomico-varietale nazionale è uno strumento di fondamentale utilità per gli agricoltori, che possono così orientare la scelta dell’ibrido di mais da seminare in base alle proprie esigenze fruendo di informazioni tecniche super partes.
Da qualche mese è venuto meno il finanziamento che ha permesso in questi anni la realizzazione della sperimentazione sugli ibridi di mais.

Il Crea – Unità di Ricerca per la Maiscoltura di Bergamo potrebbe accollarsi i costi per la sperimentazione in questione, non senza difficoltà, dirottandovi i fondi previsti per altre ricerche e senza garanzia di riuscire a continuare la sperimentazione in futuro.
Questo imprevisto capita in un momento assai critico per i maiscoltori nazionali che devono affrontare un mercato con prezzi della granella in calo, criticità climatiche che aumentano il rischio di contaminazione da micotossine e una politica agricola comunitaria che non premia questa coltura, che pur rimane in termini di volumi e superfici rispettivamente la prima e la seconda in Italia.

Gli effetti di questa sfavorevole congiuntura sono già evidenti: solo 11 anni fa, nel 2005, la superficie nazionale a mais

sfiorava 1.450.000 ettari mentre le ultime stime indicano meno di 800.000 ettari, il nostro Paese sta sottovalutando la riduzione di superfici coltivate che in questi anni sta interessando questa coltura così strategica, per tutte le filiere dei prodotti zootecnici più importanti e tipiche del nostro Made in Italy, con il rischio di aggravare la dipendenza di queste dall’estero acheter viagra e, in definitiva, di vedere dislocare le produzioni fuori dai confini nazionali.
Per superare tale crisi è essenziale che gli agricoltori siano messi nelle condizioni di coltivare il mais potendo mirare ad esprimere al massimo il potenziale produttivo della coltura limitando allo stesso tempo il rischio di contaminazione della granella da micotossine; l’aggiornamento completo e super partes offerto dal Crea di Bergamo è uno strumento che aiuta a raggiungere l’obiettivo di fare agricoltura in modo sostenibile ambientalmente, socialmente ed economicamente.
Assomais, assieme ai suoi tanti sostenitori, chiede agli Assessori all’agricoltura e al Ministro Martina che venga presa in seria considerazione la possibilità di stanziare dei fondi specifici per sostenere l’attività di sperimentazione del Crea di Bergamo per far sì che gli agricoltori possano continuare anche in futuro a disporre di uno strumento informativo aggiornato e indipendente indispensabile per la loro attività.

Ai link sottostanti è possibile scaricare la lettera firmata da alcuni dei sostenitori di Assomais corredata da una sintetica presentazione della Rete Agronomico Varietale del Crea-Unità di Ricerca per la Maiscoltura di Bergamo.
Assomais chiede ai lettori di darne la massima diffusione.

Lettera_Assomais

Crea Bergamo Scheda Rete Agronomico Varietale

 

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2024 Assomais, tavolo di confronto per la filiera maidicola • Credits Slowmedia