Nottue e diabrotica: indicazioni per il controllo

Larva di nottua (a sinistra) e diabrotica

Le condizioni meteorologiche primaverili hanno reso particolarmente difficoltose le operazioni di preparazione del terreno e delle successive semine del mais in tutti gli areali maidicoli della regione.
Le frequenti precipitazioni che hanno caratterizzato il mese di marzo e la prima metà del mese di aprile hanno reso molti terreni impraticabili, soprattutto nelle zone caratterizzate da tessitura più pesante. Nelle situazioni in cui si è riusciti a seminare entro la metà del mese di aprile, le precipitazioni abbondanti seguite dalle condizioni secche e calde della seconda metà del mese, hanno asciugato molto velocemente i primi cm del suolo causando, in diversi casi, la formazione di una crosta superficiale. Nelle situazioni più critiche si è reso necessario l’impiego di macchine per rompere la crosta e permettere l’emergenza del coleottile e, in rari casi, gli appezzamenti sono stati riseminati.
Anche nel mese di maggio non sono mancate le precipitazioni, spesso a carattere temporalesco e in alcune situazioni, sono state osservate condizioni di stress delle piantine.
I mais seminati più precocemente hanno invece giovato delle frequenti piogge manifestando un rapido sviluppo nel mese di maggio; su questi appezzamenti sono iniziate la scorsa settimana le operazioni di rincalzatura con interramento del concime azotato.

Il Bollettino Mais dell’Ersaf della Lombardia evidenzia le indicazioni relative al rischio nottue e diabrotica, che riportiamo di seguito.

Nottue

Il rischio di danno da parte delle nottue (Agrotis ipsilon e Agrotis segetum) è legato ogni anno all’arrivo nei nostri ambienti di adulti svernanti nelle aree meridionali sfruttando i venti che soffiano da Sud verso Nord.
Le trappole posizionate in campo la prima metà del mese di marzo hanno rilevato il primo volo durante la seconda settimana di aprile. Le catture, inizialmente elevate in alcune località, sono successivamente diminuite molto fino ad azzerarsi. Nell’areale sud-est della provincia di Brescia, in appezzamenti a rischio caratterizzati ogni anno da pressione elevata dell’insetto, anche quest’anno la presenza di larve oltre la soglia di intervento ha reso necessario un intervento insetticida.
Si ricorda che, fino al terzo stadio, le larve di questi insetti determinano danni irrilevanti sulle foglie mentre, a partire dalla IV età, l’attività trofica si concentra sulla zona del colletto causando la morte della pianta. La pianta di mais è suscettibile all’attacco del fitofago fino alla stadio V7/V8 (7/8 foglie vere, con collare visibile). Per valutare il rischio di danno e la necessità o meno di intervenire, occorre verificare in campo la presenza dei sintomi, l’età media delle larve, e lo stadio del mais. Da studi condotti in Veneto la soglia economica è rappresentata indicativamente dal 5% di piante attaccate. La soglia di abbassa nel caso in cui il mais abbia meno di 5 foglie svolte e le larve siano di piccole dimensioni (1-2cm), mentre si alza se il mais ha più di 5 foglie svolte o le larve abbiano dimensioni maggiori.
Nel caso le larve abbiano raggiunto i 3-4 cm non è generalmente il caso di intervenire, visto l’approssimarsi della fine del ciclo e quindi del rischio di danno.

Diabrotica

Prosegue in tutta la regione la schiusa delle uova di Diabrotica, iniziata la prima settimana di maggio negli areali più caldi. Attualmente, in queste zone, è possibile iniziare ad osservare le larve di seconda età e le prime di terza età nel terreno attorno alle radici; anche il danno radicale inizia ad essere visibile e aumenterà nelle prossime due settimane.
Le condizioni piovose hanno creato condizioni favorevoli alla sopravvivenza delle larve neonate e, in appezzamenti caratterizzati da elevata popolazione lo scorso anno, si prevede un’elevata pressione dell’insetto. Nessun rischio invece per gli appezzamenti che non sono stati destinati a mais la scorsa stagione. Si ricorda infatti che questo insetto si sviluppa solamente su questa coltura e l’avvicendamento colturale è l’unico sistema per eliminare completamente le larve.
Il modello previsionale indica che i primi adulti potranno comparire fra la seconda e la terza settimana di giugno, momento in cui dovranno essere posizionate le trappole cromotropiche per il monitoraggio delle catture.

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