Allerta aflatossine: raccogliere il prima possibile

La minaccia aflatossine ritorna sul mais padano: da più fonti arrivano infatti inviti ad entrare in campo e controllare la situazione: «le condizioni climatiche estive, caratterizzate da lunghi periodi con alte temperature, seppur inframezzati da qualche pioggia, potrebbero aver favorito, in talune aree, lo sviluppo di infezioni da Aspergillus flavus sulle spighe del mais, con conseguente contaminazione da aflatossine. Le analisi effettuate sulle sete indicano una presenza molto disomogenea. Le infezioni sono comunque https://www.acheterviagrafr24.com/viagra-pour-homme/ più probabili nelle coltivazioni particolarmente soggette a stress (ad es. carenza idrica per assenza di precipitazioni e irrigazione aggravata da infestazioni significative di ragnetto rosso)» segnala Veneto Agricoltura tramite il Bollettino Colture Erbacee.
Anche Aires, Associazione che riunisce gli stoccatori e gli essiccatori, avverte che dal monitoraggio svolto in collaborazione con l’Università di Padova, è emersa una grande variabilità di presenza dell’aspergillo, dall’assenza totale fino ai livelli del 2012.
La grande variabilità – informa Aires – è sicuramente determinata dall’ibrido, dal tipo di terreno, dalla tecnica colturale (irrigazione, difesa fitosanitaria, ecc) ma soprattutto il pericolo è evidente in quelle coltivazioni che tra la fioritura e la fase cerosa hanno subito un clima caldo e siccitoso, nei mais stressati e soprattutto nelle spighe danneggiate da fitofagi (piralide, diabrotica, ecc) o da volatili.
Il consiglio è di monitorare il mais per accertarne le condizioni fitosanitarie. Ciò può essere fatto osservando, per la presenza di marciumi, campioni ripetuti e di almeno 100 spighe ciascuno, presi all’interno dell’appezzamento in modo casuale (clicca qui per maggiori informazioni: Aflatossine_Mais).
In caso di significativa incidenza di marciumi da Aspergillus, è importante raccogliere il prima possibile, anche accettando umidità della granella superiori al consueto, tutte le classi di maturazione, evitare di causare lesioni alla granella durante la trebbiatura (regolazioni della trebbia, velocità di trebbiatura…), evitare soste prolungate tra raccolta ed essiccazione e spingere al massimo le operazioni di pulizia della granella.
Ecco in sintesi alcune linee guida da considerare con estrema attenzione:
• Non lasciare essiccare il mais in campo : in settembre raccogliere sopra il 25-27%, in ottobre appena possibile, con qualsiasi umidità;
• Regolare al meglio la trebbiatrice per ridurre le rotture ed eliminare la maggiore quantità di impurità possibile;
• Anticipare la raccolta diminuendo il tempo di permanenza in campo del mais dopo la maturazione fisiologica;
• Evitare, per quanto possibile, la raccolta delle spighe a contatto con il terreno (continua regolazione della testata della trebbiatrice);
• Evitare velocità di avanzamento eccessive della trebbiatrice;
• Ridurre l’intervallo di tempo tra la raccolta e l’essiccazione;
• Mantenere l’umidità finale della granella adeguata alla tipologia dell’impianto, alla durata dello stoccaggio ed alle caratteristiche del prodotto in entrata;
• Eliminare le parti piccole e leggere e le cariossidi spezzate.

Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Pin on Pinterest
2024 Assomais, tavolo di confronto per la filiera maidicola • Credits Slowmedia