Campagna mais in Piemonte e Veneto: come sta andando?

La campagna del mais italiano è alle battute finali: mancano ormai poche settimane alla raccolta del mais da granella, mentre quello da trinciato è già entrato nel pieno della raccolta. Vediamo sinteticamente la situazione in due importanti regioni maidicole: Piemonte e Veneto.

Piemonte: la grandine si è fatta sentire

Nell’areale piemontese la campagna ha

avuto un decorso fino ad ora nella media per quanto riguarda le temperature complessive e quindi la somma termica e il ciclo, senza mai picchi rilevanti di calore.
Pertanto – ci assicura Amedeo Reyneri, docente di colture erbacee presso l’Università di Torino e sostenitore di Assomais – il mais trinciato in prima semina inizia ora ad essere raccolto e nelle prossime 2 settimane saremo nel pieno. Gli abbassamenti termici verso fine della prima decade di luglio hanno disturbato il volo della piralide e quindi il livello di infestazione è nel complesso inferiore a quello delle ultime annate. Gli ammuffimenti da Fusarium al momento sono poco diffusi e così la presenza di helmintosporium, mentre la densità colturale non sempre è quella ottimale per i forti attacchi di ferretto. I danni da diabrotica si sono visti perché alcuni temporali con forte vento hanno indotto allettamenti spesso favoriti dall’attività delle larve di questo insetto, altrimenti non riscontrabili. Nelle province pedemontane ci sono stati temporali frequenti a giugno e luglio e quindi lo stress idrico è stato in generale contenuto, manifestandosi nel caso solo in questa prima parte di agosto. Purtroppo la grandine si è fatta presente e in taluni casi si è presentata con estrema violenza. In effetti questo sembra il dato più significativo dell’evoluzione del meteo in questi anni: precipitazioni talvolta molto intense e grandinigene. La produzione attesa di granella  – conferma Reyneri – è per ora stimata nella media degli ultimi anni.

Veneto: occhio alle aflatossine

Una recente nota tecnica realizzata dai tecnici di Aires (Associazione italiana raccoglitori ed essiccatori) evidenzia che è stata riscontrata la presenza del fungo aspergillo in alcuni areali e/o appezzamenti, anche a livelli preoccupanti e che innalzano il rischio di contaminazione da aflatossine.
In Veneto ed in Friuli – continua la nota – sono stati raccolti dei mais precoci dove ci sono state segnalate delle contaminazioni da aflatossina, dal non rilevabile a < 20 ppb.
Allo scopo di gestire tale pericolo, L’Associazione ricorda l’importanza del monitoraggio in campo per verificare la presenza del fungo. Per maggiori informazioni visitare il sito www.aires.info

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2024 Assomais, tavolo di confronto per la filiera maidicola • Credits Slowmedia