La Niña porterà a un rialzo dei prezzi del mais?

Sono tanti e complessi i fattori che intervengono sull’andamento di mercato delle commodity agricole e il clima gioca un ruolo fondamentale, essendo uno dei primi responsabili del successo (o insuccesso) di una campagna di raccolto.
Questa regola vale nel resto del mondo come in Italia, sebbene alcuni eventi atmosferici particolarmente intensi e puntuali nella loro manifestazione siano tipici dell’altra parte del mondo.
Due di questi sono «El Niño» e «La Niña», due facce dello stesso fenomeno climatico periodico che si verifica nell’Oceano Pacifico centrale nei mesi di dicembre e gennaio in media ogni cinque anni, ma con un periodo statisticamente variabile fra i tre e i sette anni. Il fenomeno provoca inondazioni, siccità e altre perturbazioni che variano a ogni sua manifestazione.
El Niño è caratterizzato da un riscaldamento e la Nina da un raffreddamento delle correnti dell’Oceano Pacifico centro-orientale. Le due componenti sono mutuamente accoppiate e reciprocamente coinvolte: quando è in corso la fase di riscaldamento delle acque (El Niño), la pressione del Pacifico occidentale è alta e quando è in corso la fase di raffreddamento delle acque (La Niña), la pressione del Pacifico occidentale è bassa. Le cause di queste oscillazioni sono tuttora in fase di studio (vedi pagina Wikipedia dedicata). Secondo gli analisti di SocGen il fenomeno de La Nina potrebbe portare a un rialzo del prezzo mondiale del mais: gli impatti sulle Materie Prime sono – solitamente – maggiormente definiti rispetto a quelli di El Nino.
Gli analisti di SocGen stimano nell’89% le possibilità di un manifestarsi del fenomeno nel corso dei prossimi 12 mesi, con le prime avvisaglie che saranno già evidenti nel corso dei prossimi tre mesi del 2016.
Il possibile impatto di El Nino si tradurrebbe in un netto aumento di prezzo del contratto luglio 2016, contratto che segna l’inizio della stagione commerciale negli USA. Se dovessimo assistere all’arrivo della Nina, allora gli effetti maggiori si avrebbero sul prodotto brasiliano ed argentino, dove si osserverebbe un maggiore impatto della siccità.
Il suggerimento di SocGen – per coloro che volessero tentare di trarre profitto da queste manifestazioni climatiche e dalle loro ripercussioni sul raccolto sudamericano – è quello di rivolgere lo sguardo al contratto sul Mais marzo 2017 che potrebbe trarre profitto da un incremento delle esportazioni USA.

Si ringrazia Gabriele Picello di Commodities Trading per la collaborazione

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